Informazion e
25 aprile: Festa della Liberazione.
Oggi è la Festa della Liberazione dell’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista, che si ripete ogni anno a partire dal 25 aprile 1945, dedicata al valore dei partigiani. E a proposito dei partigiani, dedico due parole a “Bella Ciao”, considerata la canzone simbolo della Resistenza Italiana.
Bella ciao
In realtà “Bella ciao”, non fui mai cantata dai partigiani, unicamente perché non la si conosceva.
Non è una canzone “politica” di sinistra, come qualcuno ha detto, da contrapporre ad altra fascista, “Giovinezza”.
La canzone “Bella Ciao”, oggi nota in tutto il mondo è la rielaborazione di “Koilen”, scritta nel 1918, ed incisa nel 1919 a New York. Ne è autore Mishka Ziganoff, ebreo, fisarmonicista, ucraino di Odessa. Non è noto chi sia l’autore delle parole.
In Italia fu conosciuta soltanto nel 1964, grazie a Yves Montand, originario di Fucecchio, dove fu battezzato con il nome di Ivo Livi, che la portò al successo nella versione che conosciamo.
Giovinezza
“Giovinezza” invece, scritta nel 1909, era nata come canzone goliardica e di essa si conosce sia l’autore della musica che delle parole. La musica fu scritta da Giuseppe Blanc (1886-1969), laureando in giurisprudenza, mentre il testo originale, poi rielaborato ad uso e consumo degli Arditi, fu scritto dal suo compagno di studi Nino Oxilia (1889-1917)
Soltanto nel 1919 divenne l’inno degli squadristi fascisti e fu Marcello Manni a sostituire le parole originali. Nel 1924 (o secondo altri nel 1925, con testo di Salvator Gotta, voluto da Mussolini) diventò l’Inno trionfale del Partito Nazionale Fascista. Una curiosità: in tutte le manifestazioni pubbliche fasciste, Giovinezza risuonava subito dopo la Marcia Reale ed il popolo secondo le istruzioni impartite da Benito Mussolini, la doveva ascoltare “nella posizione di attenti” ed alle prime batture il popolo doveva salutare romanamente.
Nella foto: uno dei primi cortei per festeggiare la Liberazione