A BISCARO SCIOLTO
Voce lucchese. Senza riflettere su ciò che si fa; modo dello sprovveduto, dell’impreparato.
O. Di Cesare: “I soliti contestatori bofonchiavano che i delegati avevano agito a bischero sciolto, e che cambiassero mestiere; una torre cilindrica non poteva essere affettata in due come una zucca fra popoli nemici fino all’ultimo sangue.”
Più spesso viene usato “a biscaro”, con significato più attenuato. In Toscana, più diffuso è “bischero”, che si dice per indicare uomo sciocco. “Dir biscarate” corrisponde a dire sciocchezze, stupidaggini cose insensate.
Perfin San Pietro urlò contro Simon
quando quer mago fece ‘na proposta:
“vorei anch’io da’ la benedission
come fate voartri; o quanto gosta?
Vi pago ben, quatrini n’ho a palate!”
Ma San Pietro ni disse: “O faccia tosta,
va vvia sennò ti tiro du’ pedate,
per queste ‘ose ‘un servin le monete,
en cose sante, ‘un enno biscarate!”
Nella foto: l’Anfiteatro di Lucca.
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Mi ha sempre incuriosito la parola:bischero e mi sono documentato su Google! Consiglio di leggere l’etimologia della parola Bischeri (Importante famiglia fiorentina)!
Si, ma ha anche altri significati come quello riferito da Glauco Strappaghetti
Il termine che compare (e caratterizza) il dittaggio che riporti mi fa venire in mente un pezzetto di mia vita scolastica :scuola media G. Carducci -s. Ponziano (anno 1955) terza media. Leggevamo un passo dell’Odissea nella traduzione ottocentesca di I. Pindemonte:un cantore accompagnava con la cetra la sua
narrazione.
.Ad un certo punto il professore fece interrompere la lettura e disse: “attenzione ragazzi cambiate il prossimo termine che c’è nel verso con “collabi” .Non volle che nessuno proferisse il termine cambiato che era “Bischeri”; per maggior chiarezza dirò che il cantore mentre narrava stava aggiustando la tensione delle corde agendo su quelle specie di viti che, girando su se stesse, allentano o tendono le corde dello strumento a seconda che si giri in un senso nell’opposto .Il prof.,da buon lucchese ,conoscendo il significato molteplice del termine “bischero” temeva che alla lettura di quella parola noi studenti sollevassimo reazioni più o meno scomposte(risa, sghignazzi ,etc.)e per questo corse ai ripari.
C’è però da dire che il “bischero”, oltre ai diversi significati (talvolta un pò sguaiati) che ha in Toscana ,aveva anche un significato nobile ,perchè configurava quell’accessorio ,presente tutt’ora negli strumenti a corda, che serve per la funzione sopradetta .Chiaramente ,oggi, tale significato è obsoleto ,ma pur sempre presente nei vocabolari. Ah la multiforme ricchezza della nostra lingua! E così sia!