+39 349 0691197
invia un messaggio
IL BLOG DI GIAMPIERO DELLA NINA
  • I MIEI BLOG
  • LE MIE OPERE
    • I LIBRI
    • I TESTI TEATRALI
  • OPERE ALTRI AUTORI
  • QUALCOSA DI ME
  • LO SCRITTORE
  • LINK UTILI
  • SHOP
Prodotto è stato aggiunto al tuo carrello.

A letto con il prete

Posted on 27 Gennaio 2021
4 Commenti
A letto con il prete

A letto con il prete

Guardate questo bellissimo quadro di Van Eyck: siamo in una camera da letto di Bruges, intorno al 1430. L’uomo che vedete non è il prete, ma il gentiluomo Giovanni Arnolfini. Accanto a lui c’è sua moglie Costanza Trenta.

Non so se usava a Bruges, ma almeno a Lucca, sua moglie è andata a letto con il prete; ed anche lui. Quando? Di certo, sul finire di gennaio, per i “giorni della merla”, quando faceva un freddo boia.

Ci volevano anche quelli, perché la campagna ha bisogno di tutto: di acqua, di neve, di gelo, di sole, di vento, ma tutto in modo misurato. Quando l’acqua viene giù “a brocche” e per ore, quando il gelo resiste sulle piante, è una rovina per il contadino che vede sfumare il frutto di tante fatiche e tante speranze.

Sul finire di gennaio, si doveva fare i conti con i “giorni della merla”: da secoli si era a conoscenza  che quei giorni sarebbero stati i più freddi dell’anno e si affrontavano quindi con grande rassegnazione. Si trattava, in fondo, di tre giorni, il 29,  il 30 ed il 31 di gennaio. C’era anche una storiella connessa al gran gelo e che spiegava perché i merli fossero di colore nero.

Anticamente erano bianchi e accadde che una merla impertinente, si mise a prendere in giro Gennaio che quell’anno era stato particolarmente mite, tanto è vero che erano spuntate violette e margherite da per tutto. Gennaio non sopportando di essere degradato a mese qualunque, per non rischiare di perdere la sua reputazione di mese rigido, si rivolse a Febbraio che allora aveva trentuno  giorni, e gliene chiese tre in prestito (peraltro mai restituiti!).

Li adoperò, dando libero sfogo  alla peggior parte di sé, scatenando venti, tempeste di neve e gelo, così quella povera merla per sopravvivere, dovette riparare nella gola di un camino, diventando tutta nera per il fumo. Tanto ne fu impregnata che dopo di lei tutti i merli nacquero e continuano a nascere neri come la fuliggine.

Questa è la storia che si raccontava a Porcari e in genere, in tutta la Lucchesia con piccole varianti.

E siccome in quelle sere non c’erano termosifoni come oggi, ed altre forme di riscaldamento se non il fuoco, si andava a letto con il “prete”. Questo era  un attrezzo in legno a forma di cupola, all’interno della quale si collocava uno scaldino di carbone acceso, che si metteva sotto le lenzuola prima di entrare nel letto. Insomma, una sorta di scalda sonno che non poteva mancare in nessuna delle case di allora.

 

Il quadro “I coniugi Arnolfini” è di Ian Van Eyck, 1434. Si trova a Londra nella National Gallery.

Post Views: 1.129

4 Commenti. Nuovo commento

  • Pier Luigi Redini
    28 Gennaio 2021 19:38

    Mi scuso ,ma la moglie dell’Arnolfini rappresentata nel quadro non è una Trenta , bensì una Cenami . Così dalle mie fonti .Saluti

    Rispondi
    • Giampiero Della Nina
      3 Febbraio 2021 09:56

      Giovanna Cenami fui la seconda moglie di Luca Giovanni Arnolfini, sposata nel 1447. Il quadro fu completato nel 1434, pochi mesi dopo la morte della prima moglie Costanza Trenta, che l’Arnolfini aveva sposato nel 1426. Questo è quanto risulta a me. Comunque la ringrazio per l’intervento.

      Rispondi
  • Strappaghetti Glauco
    3 Febbraio 2021 13:47

    Non solo non c’era il termosifone, ma le case (la maggior parte) non erano coibentate come oggi ,le finestre ,senza persiane ,avevano soltanto uno “scuro” che proteggeva dalla luce e dal (si fa per dire) freddo .Le stanze avevano solai fatti soltanto con uno strato di mattoni (o pianelle) tenute dai “travicelli” di castagno .Le tramontane fischiavano dagli spifferi delle porte e delle finestre e congelavano ancor più l’aria delle stanze. Anche i letti erano capolavori di freddo e di gelo :il materasso ,di solito, era imbottito con foglie secche delle pannocchie di granturco “scornocchiate” il precedente settembre-ottobre; quando andava meglio i materassi erano imbottiti di crine .Questi materiali ,freschi e confortevoli d’estate con la calura ,di gennaio ,febbraio ,insomma nell’inverno, erano tremendamente freddi ,non solo ma anche ricettacoli di umidità che accentuavano la sensazione glaciale .E allora in queste condizioni il “prete” diveniva ,specie per il bambini ,una imprescindibile necessità non solo per non prendere malattie, ma anche per potersi addormentare .C’era tutta una serie di “succedanei “al prete atti a contrastare l’impatto gelido delle coltri: la borsa dell’acqua calda, le bottiglie di acqua bollente rivestite con un calzerotto di lana per non scottarsi ,il mattone arroventato al fuoco e avvolto in un panno .Mio padre aveva fatto fare quattro bottiglie di ottone ,una per ogni componente della famiglia, con quattro grossi bossoli di proiettile di cannone ,residuo dell’ultima guerra che, debitamente fasciati in panni di lana ,non solo stiepidivano le coltri eliminando il terribile primo impatto di gelo al momento di introdursi nelle lenzuola, ma conservavano un delizioso tepore fino alla mattina.
    Non c’è che dire l’escursione termica ,dal caldo torrido d’estate, al freddo intenso e penetrante d’inverno ,era un grande fattore di selezione darwiniana dalla quale se ne usciva o forti e temperati o si soccombeva ,ma questo era tranquillamente accettato ,rientrando nella” natura delle cose”.
    N.B .Queste note si riferiscono soprattutto alla realtà contadina dei ns .paesi e campagne. In città ,almeno per i ceti medio- alti, era tutta un’altra condizione.

    Rispondi
    • Giampiero Della Nina
      8 Febbraio 2021 17:50

      Ti ringrazio per questi tuoi interventi che integrano egregiamente ciò che io scrivo.

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

i blog più letti

Mario Pannunzio, lucchese, maestro di giornalismo e libertà

10 Febbraio 2021

Giovanni Pacini compositore e amante

17 Febbraio 2021

Morire vedova era un onore

23 Marzo 2021

Il processo alla moglie di Puccini

4 Marzo 2021

Un microchip per completare la schiavitù

29 Dicembre 2021

Lucca, città delle 3 Emme

24 Febbraio 2021

Elvira Puccini ricorda il passato

9 Luglio 2021

C’è un Caffè a Lucca …

14 Dicembre 2020

Chet Baker, il trombettista adottato da Lucca

26 Marzo 2021

Perché mia moglie ed io non ci vacciniamo

12 Giugno 2021

dice di sé

Sono un “commercialista – pentito” per aver esercitato per molti anni quella professione che, tuttavia non è riuscita a distogliermi da quello che più amavo: il teatro, la storia locale, le tradizioni, il culto per il dialetto, la narrativa.

La passione per la letteratura in genere, mi ha portato a ritagliarmi spazi per coltivarla e, a giudicare da quello che pensa la gente delle mie opere, si può concludere che questi spazi sono stati assai importanti per me.

i blog più recenti

La scampanata: una perfida serenata

28 Apr alle 10:17

MUSSOLINI NON LO VUOLE NESSUNO

27 Apr alle 19:20

Zita dei Fiori fu Santa subito

22 Apr alle 11:20

FERMINAMO I SINDACATI DELLA SCUOLA

21 Apr alle 12:03

come trovarlo

giampierodn@gmail.com
(+39) 349 0691197
Via della Quercia 12, 55016 PORCARI (Lucca)
Facebook
LinkedIn
Twitter

© 2020 Giampiero Della Nina

  • privacy policy
  • cookie policy
  • contatti
Gestisci Consenso Cookie
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Se continui ad utilizzare questo sito, lo accetti. Se non lo hai ancora fatto, leggi la pagina Privacy & cookie policy GDPR
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza preference
{title} {title} {title}
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Se continui ad utilizzare questo sito, lo accetti. privacy policy