ALLARMISMO COVID: A CHI GIOVA?
Premetto che non è farina del mio sacco ed è meglio così perché riporto il parere di un personaggio di primo piano nel panorama medico italiano: il prof. Mariano Bizzarri. Costui è primario di patologia clinica generale all’Università La Sapienza di Roma ed autore di numerosissime pubblicazioni.
Il professore sostiene che i risultati dei tamponi che si fanno in maniera tanto generalizzata serve soltanto a rilevare un numero altissimo di falsi positivi e finiscono per creare un pericoloso allarmismo.
Tamponi a volontà
Mentre un anno fa, i tamponi erano utili perché si facevano soltanto a chi presentava dei sintomi e, attraverso il tampone si rilevava la positività o la negatività al Covid, oggi si fanno 400-500.000 tamponi a random, a chi non ha alcun sintomo, e la quota dei falsi positivi aumenta in modo drammatico. Uno studio recente della Società mondiale di Patologia Clinica, ha messo in evidenza che dei tamponi effettuati, risultano falsi positivi, dal 70 al 90% degli esaminati .
Il prof. Bizzarri ricorda anche il recente caso del teatro La Scala di Milano: l’intero corpo di ballo risultò positivo. Ripetuto più volte il tampone è risultato che tutti erano falsi positivi.
Perché tanti falsi positivi?
Perché molte persone hanno incontrato il virus anche 5-6 mesi fa e ne sono stati immunizzati. Dunque essere positivi al tampone, non significa essere infettanti. Basterebbe delimitare una soglia di positività – suggerisce il professore – e dichiarare colpiti da Covid, soltanto coloro che superano tale soglia.
Questo permetterebbe di dare una informazione al pubblico, più accurata e meno terroristica.
Altra informazione propinata da TV e giornali in modo erroneo concerne il numero dei morti e l’indice RT.
Suggerisce, come scritto sulla rivista Nature, dopo uno studio effettuato insieme ad altri eminenti colleghi, l’adozione di un nuovo tipo di indice che deriva dal rapporto fra il numero degli ingressi in terapia intensiva ed il numero dei morti in ospedale.
Perché – aggiunge – non si può includere tra i morti da epidemia quell’individuo di 90 anni ed oltre, affetto da due tumori e diabete, perché trovato positivo. Se costui muore a casa significa che non ha avuto bisogno di essere ricoverato in ospedale a seguito degli effetti di insufficienza respiratoria provocata dal Covid. Quello è morto per altre cause.
Concludendo, tutti e tre gli indici adottati in Italia per gestire l’emergenza Covid, sono inattendibili.
Gestione demenziale dell’emergenza
E la gestione dell’emergenza assolutamente demenziale – ritengo io – da sembrare fatta a posta per annientare l’economia, le piccole imprese, i lavoratori, il commercio con particolare accanimento sui ristoratori e sulle aziende turistiche in generale.
Tanto è vero – e questa è la considerazione più contenuta del professor Bizzarri – che in Svezia ci sono stati 120 morti su 100.000 abitanti, mentre da noi, che abbiamo chiuso tutto, se ne contano 167.
Vaccino e solo vaccino: non ci sono cure?
Avrei voluto chiedere perché mai in Italia si è pensato al vaccino, trascurando qualsiasi iniziativa per la ricerca di cure alternative. Non c’è bisogno della mia domanda perché il professore la intuisce e risponde.
A luglio dello scorso anno, fu emesso un bando, con scadenza dieci giorni dopo, per il suggerimento di cure del Covid. Com’è andata a finire? Che ad oggi, non sono stati ancora aperti quei plichi contenenti gli elaborati che furono presentati a seguito di tanta urgenza. E’ una vergogna, conclude il professore.
Caro il mio professore, questa gente non si vergogna ad importare dalla Cina siringhe che costano 7 volte più che in Italia, non si vergogna ad acquistare una mascherina al prezzo di tre; vuole proprio che arrossisca per così poca cosa?
Pittura: L’urlo di E. Edvard Munch
4 Commenti. Nuovo commento
Da medico condivido pienamente la gestione demenziale di questa pandemia. Al di là di ogni considerazione,siamo sottoposti ad un pressing psicologico da parte dei media che altro non fa che aumentare la negatività psicologica in ognuno di noi. E non tutti hanno armi per combattere. Non è un caso che si registri un incremento notevole della violenza,dell’indifferenza,dell’odio per chi è diverso,o ha semplicemente pensieri diversi dai nostri. Solo un’ultima considerazione: il COVID19 non è EBOLA.
Hai fatto bene Maria Cristina a mettere in evidenza questi aspetti. Oltre alla catastrofe economica, dobbiamo fare i conti anche l’aumentata violenza, che ha comportato un aumento degli omicidi, suicidi, separazioni e vari disagi della gioventù che verranno meglio alla luce fra qualche tempo.
errata corrige: condivido pienamente l’opinione che ci sia stata….
L’avevo capito. Grazie ancora.