Modi di dire lucchesi
BACIOCCO, BACIOCCONE
Balordotto, marmottone, rimbarbogito, citrullotto. Questi sono i sinonimi di “baciocco”, proposti da Idelfonso Nieri nel suo “Vocabolario Lucchese”.
Insomma persona che non può essere elogiata per la pronta comprensione
Sull’uso del termine “Baciocco”, c’è una storia (quasi sicuramente vera) che si raccontava a Lucca e che riportai io stesso in un articolo apparso su La Nazione, in cronaca e che qui ripropongo, con minime variazioni: “A Felice Baciocchi piaceva il violino mentre a sua moglie Elisa Bonaparte, principessa di Lucca, piaceva il violinista. Fu grazie a questo provvidenziale incontro di gusti che il grande Nicolò Paganini si fermò a Lucca per tre anni, quasi ininterrottamente.
Già, era venuto nel 1801, per presentarsi al concorso organizzato per la festa di Santa Croce. Quella fu la sua prima apparizione nella nostra città: rapida ma che lasciò il segno: “Imitava con il violino il canto degli uccelli, i flauti, le trombe, i corni ecc. in modo che il suo concerto terminò in un’opera buffa, facendo ridere tutti, nel tempo che tutti restarono ammirati dell’abilità e della freschezza di costui.”
Felice Baciocchi, nel 1807, lo nominò Primo Violino e Direttore d’orchestra, Violino Concertatore alla Corte e suo Maestro. Elsa Baciocchi, da parte sua, lo nominò Capitano della Gendarmeria. Così Paganini si dovette stabilire a Lucca e “ … fu di somma utilità per i suonatori nostri..” ebbe a dire l’abate Nerici.
Nel periodo in cui dimorò a Lucca, Nicolò Paganini, nel suo virtuosismo, superò sé stesso, con il violino alla mano. Non soddisfatto di aver dato una grandissima dimostrazione di valentia, suonando un pezzo da lui composto (Scena amorosa tra Adone e Venere) con due sole corde, tentò l’impossibile suonando su una corda sola. L’idea era stata di Elisa.
Scrisse Paganini: “…mi piacque, e qualche sera dopo composi la mia sonata militare, intitolata “Napoleone”, che eseguii il 15 agosto, dinanzi ad una numerosa e brillante corte.”
Elisa sveniva, ogni volta che Nicolò suonava. E lui, ogni sera, verso mezzanotte strisciava lungo il Palazzo, nel quale lei stava ad attenderlo. Siamo in epoca preromantica e queste avventure piccanti non potevano mancare; Lucca, prima città in Italia ad aver avuto il cicisbeo, si mantiene in testa ad ogni mutar di maniere galanti.
Il tutto avveniva sotto gli occhi e la bonaria comprensione del buon Felice. I lucchesi, in omaggio al Principe, precisarono meglio il significato di “baciocco – bacioccone”. Da quel momento, con tale termine, si designò la persona bonacciona, tranquilla, un po’ menefreghista, che vive e lascia vivere … anche troppo.
(Modi di dire lucchesi)
3 Commenti. Nuovo commento
Sempre interessante.
Grazie. Qualche anno fa uscì un mio libro dal titolo ESPRESSIONI E MODI DEL PARLAR LUCCHESE, dove si potevano leggere i modi di dire, leggerli in un contesto discorsivo per capirli meglio e andare all’origine dei loro significati (perché si diceva così, come era nato quel modo di dire ecc. ecc.) Attualmente il libro si trova su Amazon e forse a Lucca presso la Libreria Fuori Porta. Può darsi che prima o poi ne faccia una nuova edizione.
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