Le elezioni politiche italiane del 1948 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 18 e lunedì 19 aprile 1948.
La campagna elettorale del 1948, per le elezioni del primo Parlamento repubblicano, si svolse, com’era prevedibile, in un clima arroventato. Con tutta la sua forza, scese in campo la Chiesa, che da tempo aveva preso le distanze dall’ideologia comunista perché materialistica ed anticristiana.
I muri furono tappezzati di grandi manifesti raffiguranti un truce soldato russo, armato fino ai denti, con il volto sostituito da un teschio coperto da un berretto con la stella rossa e con la didascalia a caratteri cubitali: “Secondo come voti sarà il tuo padrone”.
Vinse largamente la Democrazia Cristiana con il 48,51% dei voti.
A Porcari i risultati delle elezioni furono ancora più marcati a favore della D.C. che su un totale di 3230 voti, ne ricevette 2.069 (64%); 727 andarono al Blocco con il P.C.I., 3 alla Monarchia, 391 ai Repubblicani e 40 al Movimento Sociale.
Anche per gli anni successivi una grande mano alla DC la dette la Chiesa. Qualcuno ancora ricorda il manifesto affisso in tutte le diocesi italiane, dal titolo “Avviso Sacro”, che riassumeva il contenuto del decreto emesso dal Sant’Uffizio :
Fa peccato grave e non può essere assolto:
- Chi è iscritto al Partito Comunista.
- Chi ne fa propaganda in qualsiasi modo.
- Chi vota per esso e per i suoi candidati.
- Chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista.
- Chi rimane nelle organizzazioni comuniste: Camera del Lavoro, Federterra, Fronte della Gioventù, CGIL, UDI, API, ecc… È scomunicato e apostata.
Dieci anni più tardi la scomunica sarà rinnovata ed estesa anche ai socialisti e a quei cattolici che, come i seguaci di Silvio Milazzo in Sicilia, sembravano favorire i comunisti.
Nella foto: come la Chiesa dava una mano alla D.C.