Dalla Garfagnana a Modena per menar l’orso
La valle di Soraggio, che dista circa 6 km. da Sillano – Giuncugnano, è nota per un celebre fatto di streghe e streghi, e relativo processo, risalente al 1607, documentato e raccontato da Paolo Marzi nel suo blog.
Tutta la valle è famosa per le sue amenità naturali; per il Volto Santo di Rocca Soraggio, per altri tesori che lì si conservano e per le sue tradizioni.
La storia del modo di dire
E’ nota anche per una antichissima storia di orsi, dalla quale è derivato il modo di dire: “è come menare l’orso a Modena”, con il significato di una impresa ardua, al limite del possibile.
Ecco il fatto. Nel 1451 i Soraggini ottennero dal Duca d’Este la facoltà di far pascolare il loro bestiame in territorio emiliano, a condizione che ogni anno, per Natale, donassero un orso al Duca.
Scrive Antonio Vallisneri: “Dopo aver pagato per molti anni questo pericoloso e selvaggio tributo, tardi ripensandoci, compresero di essersi accollati un impegno troppo gravoso sia per la difficoltà di catturare una belva così feroce, sia per trasportarla: era superiore alle loro forze soddisfare ogni anno l’impegno. Per questa ragione costoro … venivano presi in giro dalla gente, e offrirono l’occasione all’adagio”.
Il Duca Cesare d’Este, quando comprese che dover pagare ogni anno il tributo orsino superava la capacità di quella popolazione, con lettera datata 15 giugno 1607, consentì di soddisfare l’obbligazione, con l’invio di un “porcho cengiario” (ovvero cinghiale) o di uno domestico di libbre 300”.
Tale accordo rimase in essere fino al 1740, quando i Signori d’Este tramutarono il pagamento in natura, con una corrispondente somma di ducati d’oro.
C’è un altro fatto da cui potrebbe essere scaturito il modo di dire
Ritornando al modo di dire, non posso fare a meno di citare Sebastiano Pauli ed il suo “Modi di dire toscani ricercati nella loro origine”. Lo studioso, oltre a confermare la storia dell’orso e del suo significato, aggiunge un altro modo di interpretare la frase.
Un altro modo, che ne ribadisce però, il senso.
“Menare”, ovvero dimenare, agitare. “Orso”, come “istrumento di pietra che menato e rimenato sopra i pavimenti gli pulisce e netta…”
Era voce comune, a quei tempi che Modena fosse una città sporchissima. Il Tassoni ne parla in questo modo:
Modena è una città di Lombardia,
Ove si smerda ogni Fedel Cristiano,
Che s’abbatte a passar da quella via
Si diceva anche:
Reggio gentile,
Modena un porcile.
Dunque, si riteneva impresa impossibile, anche impiegando il suddetto “orso”, poterla pulire “per la troppa abbondanza di sudiciume” che vi regnava.