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DILETTANTI ALLO SBARAGLIO
Un tempo per ricoprire cariche importanti come quella di Ministro degli Esteri, venivano chiamate persone di provate esperienze politiche e di notevole cultura e meglio se dotate di entrambe le qualità. Così, riguardando il passato, troviamo, tra gli altri, Alcide De Gasperi, Gaetano Martino, Amintore Fanfani, Antonio Segni, Giulio Andreotti, Aldo Moro, tanto per fermarci qui. Politici navigati e professori universitari e spesso con precedenti esperienze da sottosegretario.
Il Ministro degli Esteri rappresentava l’Italia ed era necessario che desse la migliore immagine del Paese.
Essi erano altamente consapevoli della loro missione e ben sapevano il significato di diplomazia, che per un Ministro degli Esteri è abilità nel trattare questioni delicate, nel mantenere i migliori rapporti con tutti gli altri Paesi. E’ equilibrio, è coerenza.
Oggi non si guarda più a tanti dettagli ed è un peccato perché, a subirne le conseguenze, saremo tutti noi.
Soltanto pochi giorni fa, il nostro ministro Di Maio, che sta alla diplomazia come la scrofa sta ad una sfilata di moda, ha detto che Putin è peggio di un animale. Esattamente ha detto: “tra Putin e qualsiasi animale c’è un abisso”.
Nel conflitto russo-ucraino, ha preso decisamente le parti dell’ex comico Volodymyr Zelensky, che oggi è alla guida del suo Paese. Non prende neanche in considerazione che in un conflitto, le responsabilità non stanno mai e totalmente da una sola parte
Ad altre sue provocazioni, aveva risposto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, facendogli osservare che “La diplomazia è stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”.
Alle parole, che definitivamente lo hanno squalificato come diplomatico, Di Maio insieme all’altro pericolosissimo dilettante della politica Mario Draghi, che sta conducendo l’Italia verso la catastrofe, rifornisce l’Ucraina di truppe e di armamenti. A me sembra che non sia il modo migliore per scongiurare la guerra.
Avessero poi piena conoscenza dei fatti, per poter buttare ancora benzina sul fuoco! Non l’hanno, ma sono pronti a prendere le parti di altro dilettante allo sbaraglio, oggi, primo ministro, Volodymyr Zelensky, che in pochi anni ha saputo rendere l’Ucraina il paese più povero d’Europa, nonostante le invidiabili ricchezze del sottosuolo.
Mikola Azarov, ultimo premier dell’Ucraina, nel corso di una recente intervista si è detto convinto che la crisi del Paese e il conflitto del Donbass siano il frutto degli errori commessi da Zelensky e dalla classe politica filo occidentale andata al potere, dopo le manifestazioni e gli incidenti del febbraio 2014.
Ed anche in questo frangente della guerra russo-ucraina, si sta seguendo lo stesso cliché usato da altro dilettante allo sbaraglio, Roberto Speranza, per la epidemia Covid: i media tutti schierati in un senso. Si lascia la parola soltanto ai filo ucraini, in modo che la gente che ascolta, non si possa fare un opinione, conoscendo anche l’altra versione dei fatti.
Addirittura si arriva a falsificare i documenti, a mettere in onda scene di guerra ricavate da videogiochi.
E ciò porta il telespettatore o il lettore dei giornali di regime a disprezzare visceralmente il popolo russo, a dar la caccia alle persone come si fa nella foresta, con gli animali feroci.
Allora quello che fa paura non è tanto la guerra incombente, quanto la cecità del nostro popolo, la subordinazione a questi politicanti allo sbaraglio che avrebbero bisogno di cure, piuttosto che dar loro la responsabilità di governo.
Nella foto: il premier ucraino, quando faceva il comico.