Informazion e
Gli italiani non devono sapere la verità
Torna difficile capire la presa di posizione del ministro Roberto Speranza che in Europa vorrebbe far proseliti, portando gli altri Paesi a vaccinare, a mantenere il green pass e tutte quelle misure restrittive che riducono in semilibertà condizionata, l’innocente cittadino.
Non è valso il rapporto del Dipartimento della Salute del Regno Unito, nel quale si riconosce che i vaccini hanno danneggiato il sistema immunitario naturale di coloro che vi si sono sottoposti per due volte, i quali non saranno mai più in grado di acquisire la piena immunità naturale e duratura alle varianti di Covid (o forse a qualsiasi altro virus), come chi, non vaccinato, ha contratto e curato la malattia.
Non gli è valso vedere i molti sportivi ritirarsi dalle competizioni agonistiche, né i vari gravi danni collaterali segnalati da chi si è sottoposto a vaccinazione.
Il 97% dei morti sono vaccinati
Nemmeno si ferma davanti ai dati forniti dall’Istituto superiore di Sanità e riferiti dal prof. Andrea Crisanti, il quale durante una intervista rilasciata al quotidiano “La Verità” ha detto: “Avevamo a dicembre 1.200 pazienti ricoverati in terapia intensiva. La permanenza media dura venti giorni. La probabilità di morire a questo stadio è del 50%. Seicento morti in venti giorni sono trenta al giorno”.
Il giornalista de La Verità gli fa quindi notare che i morti erano molti di più e Crisanti risponde: “Gli altri erano tutte persone vaccinate e fragili. Problema purtroppo non sollevato perché si aveva paura che i no vax argomentassero che il vaccino non funzionava. L’ISS, sollecitato, alla fine ha dovuto chiarire. La maggior parte dei morti sono persone sopra gli 80 anni e al 97% vaccinate”.
Avete capito? Si continua così a nascondere agli italiani certi dati, per paura che conoscendoli, possano rifiutare la vaccinazione.
Si continua in sostanza a fare come si è fatto finora e cioè a indurre le persone ad offrire il braccio all’iniezione di un siero sperimentale, piuttosto che far conoscere loro l’esistenza di cure risolutive contro la malattia. Terapie proposte fin dalla prima ora da scienziati a cui si è tappato la bocca affinché non parlassero.
La terapia De Donno
Soltanto oggi un studio americano rivela che il dott. Giuseppe De Donno aveva ragione: la terapia con il plasma iperimmune funziona: salva vite e costa poco.
De Donno aveva avviato la cura per combattere il Coronavirus quando era primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova. Nonostante i successi conseguiti, lo scienziato fu osteggiato, deriso, umiliato, tanto che finì suicida nel luglio del 2021.
Ma il ministro Roberto Speranza, incredibilmente, non si arrende. Continua, abbandonato a sé stesso, nel suo delirio. Il 29 marzo scorso a Bruxelles, invitando gli altri Stati europei a condividere le sue autistiche proposte, ha attribuito alla campagna vaccinale il merito delle ridotte restrizioni, e conclude: “Quindi la campagna di vaccinazione è un bene prezioso che dobbiamo tutelare con ogni energia…”