Il colera del 1854 e la torta con le verdure
Il 7 ottobre 1571, a Lepanto, la flotta della Lega Santa sconfisse quella musulmana dell’Impero Ottomano.
Il Papa Pio V (al secolo Antonio Ghislieri) vide in questo fortunato evento, l’aiuto materno della Beata Vergine ed istituì la Festa della Madonna delle Vittorie, che da lì in poi doveva celebrarsi ogni prima domenica di ottobre.
Vittorie intese nel senso più ampio: del Bene sul Male, della Salute sulla Malattia, della Vita sulla Morte, della Conoscenza sull’Ignoranza e così via.
Colera del 1854.
Tre secoli più tardi, ed esattamente nella primavera del 1854, comparve In Italia, una micidiale epidemia di colera che seminò sgomento e migliaia di vittime in città e nelle nostre campagne.
La malattia si manifestava con nausea, vomito, diarrea, e crampi dolorosissimi. Alla disidratazione dell’organismo seguiva l’irrigidimento delle membra e rapida morte. Non c’erano rimedi specifici se non l’uso dell’olio «… mischiato con agro di limone, caffè amaro, acqua tiepida, fregagioni», ai quali i medici potevano aggiungere soltanto pochi consigli come quello di evitare gli assembramenti, di curare in particolare l’igiene della persona, delle case, delle strade e dei luoghi pubblici e di far uso di cibi di facile digestione e buona nutrizione.
Quest’ultimo precetto era il più difficile da seguire perché quegli anni e quelli immediatamente precedenti erano stati veramente duri a causa della scarsità del cibo, dovuto alle pessime condizioni climatiche che avevano finito per compromettere i raccolti e spesso determinandone la loro totale perdita.
In pochi mesi, si contarono in Toscana quasi 26.000 vittime su 50.000 casi.
L’epidemia aveva assunto proporzioni da sciagura e le precauzioni servirono a ben poco. Inoltre, la gente sconvolta dai fatti, non era nelle condizioni più adatte per recepire alcun genere di messaggi, né di richiami ed «… appena un individuo era attaccato dal colera, il resto della famiglia fuggiva per lo spavento …».
I casi di colera cominciarono a diradarsi nel mese di settembre e sparirono del tutto nel successivo mese di ottobre 1855.
Ancora una volta si attribuì il miracolo alla Madonna delle Vittorie, conosciuta anche come la Madonna del Rosario.
Porcari fu uno dei paesi più colpiti dal morbo e forse è per questo che il miracolo della vittoria sulla epidemia, fu qui ritenuto particolarmente clamoroso e per questo fu stabilito, come scrive il canonico Luigi Andreotti, «… di ringraziare ogni anno la SS. Vergine del Santo Rosario, con doppio solenne e orazione analoga …”
Nasce la torta con le verdure
Per festeggiare la vittoria della Salute sulla Malattia, a Porcari si ideò la “torta con le verdure”, che ancora oggi, nella prima domenica di Ottobre compare sulle tavole di chi vuol rispettare la tradizione che data da quel lontano 1855. E perché proprio la torta con le verdure? L’unica risposta possibile è che i porcaresi intendevano in qualche modo festeggiare la fine dell’epidemia anche a tavola e non poterono far altro che inventare un dolce povero, alla portata di tutti perché, per farlo, si poteva usare anche l’ortica che non costava niente.