Informazion e
Imparare il “mestiere” di cittadino.
Una sera di trent’anni fa, mi trovavo in California, in casa di mia cognata. Suonarono alla porta e comparve una ragazza con dei volantini in mano. Ci spiegò brevemente che un un’importante azienda ortofrutticola dei dintorni, occupava manodopera messicana, al nero, e per giunta sottopagata, per cui invitava a disertare i suoi negozi al dettaglio.
Qualche sera più tardi, altra ragazza, venne ad informare che la società XY, aveva aumentato il prezzo dei carburanti alla pompa, in misura sproporzionata e ingiustificata in quanto non vi era stata alcuna variazione del prezzo del petrolio.
Mi meravigliai, come fosse prontamente recepito il messaggio: nei giorni successivi, soltanto in pochi fecero ingresso in quei negozi di ortofrutta e molti evitarono, non soltanto di servirsi di quelle pompe di carburante, ma anche dei piccoli punti di ristoro, facenti parte dello stesso complesso.
Mi è tornato alla mente questo fatto, perché qualcuno, a proposito dei vari “vaffa” accompagnati dagli epiteti più o meno offensivi, a commento dei miei scritti finalizzati a contestare il modo di gestire l’epidemia, ieri, mi ha detto: “ma chi te lo fa fare?”
In effetti, mi rendo conto, che sto riducendo il mio tempo a scapito di quegli interessi coltivati da sempre e dai quali ho ricevuto qualche soddisfazione. A parte poi gli insulti, mi accorgo che qualche “amico” ha deciso di prendere le distanze da me e la stima che prima mi professava, più o meno apertamente, oggi è precipitata in modo rovinoso. Uno di essi, addirittura mi ha augurato di ammalarmi di Covid, di non trovare l’ambulanza che mi portasse in ospedale per l’intubazione, auspicando, per me, chissà quali altri simpatici scenari.
Dormo un po’ meno, ma questo, forse, dipende dall’età.
Chi me lo fa fare?
Me lo fa fare la consapevolezza di essere un cittadino, il quale vuol dar prova di averne coscienza e dimostrare di saper bene quali siano i suoi diritti ed i suoi doveri. Fra questi ultimi, c’è quello di non aspettarsi che la nostra società sia regolata interamente dalle leggi: se vogliamo sperare in una sua evoluzione, dobbiamo essere noi, i primi, i protagonisti del cambiamento.
Non è consentito restare inermi, perché la vigile attesa fa soltanto del male. Abbiamo il dovere di sapere, di conoscere, di approfondire, per essere liberi, perché è l’ignoranza il peggiore nemico: quello che ci rende schiavi del potere e del capitale.
Non ci possiamo appiattire e nasconderci dietro lo scudo del “pensiero unico”, perché se diventa davvero di tutti, non è più un pensiero.
Dobbiamo essere critici se davvero desideriamo mantenere la nostra libertà e sperare di poter contribuire a costruire un futuro migliore per noi e per i nostri figli.
Se tornassero fra noi quelle ragazze californiane.
In un momento in cui sta venendo tutto a galla ed emergono le menzogne elargite a piene mani dai nostri governanti, le loro gravissime responsabilità, sono certo che vedremmo quelle ragazze alle nostre porte, con le foto di questi turpi personaggi affinché nessuno più li votasse.
E porterebbero anche le testate di quei giornali prezzolati che si sono offerti al potere economico e politico, per agevolare i loro criminali disegni.
Posso soltanto immaginare che quanto meno i due più importanti quotidiani, Il Corriere della Sera e la Repubblica, sparirebbero per sempre, e senza rimpianto, dalle nostre edicole.
Nella foto: La statua della Libertà.
5 Commenti. Nuovo commento
Giampiero Della Nina condivido pienamente il tuo pensiero. Quante volte mi sono sentito dire:” ma chi te lo fa fare” quando con alcuni amici di Paganico abbiamo fatto informazione casa -casa per giorni e serate intere, ed abbiamo fatto assemblee in vari paesi per lottare contro l’inceneritore privato del pulper a Casa del Lupo e l’inceneritore di rifiuti pubblici sempre a Casa del Lupo. (PORCARI-CAPANNORI). Inceneritore pubblico poi costruito a Pietrasanta negli anni dal 1990 al 1998. Che non ha mai funzionato e già smantellato da alcuni anni( è servito solo per sperperare soldi- ma qualcuno ha guadagnato- ma non la comunità). Quello che ho fatto l’ho fatto solo per essere in pace con la mia coscienza. Saluti.
In effetti, non ci si può ragionevolmente aspettare che siano gli “altri” a farlo per noi; o sia la legge a intervenire. Se effettivamente si desidera cambiare le cose che non vanno, bisogna scendere in campo, esporci, darsi da fare. Soltanto così possiamo dimostrare di essere vissuti. Non siamo il vento che non lascia nulla dietro di sé. Siamo persone dotate di pensiero e di dignità.
Giampiero, ecco questa tua dichiarazione di intenti e di principi a sostegno del vivere civile enunciati, mi sembra, con equilibrio e, soprattutto in buona fede, è oggettivamente corretta e accettabile anche se non necessariamente condivisibile ;ad esempio ,dal mio punto di vista, nessun quotidiano od organo di informazione è auspicabile che scompaia ,a meno che non contenga in maniera scoperta ,evidente e consapevole lo scopo di minare, se non addirittura abbattere ,la democrazia ed i diritti fondamentali che ne conseguono ;quindi ,almeno fino ad oggi ,il Corriere della Sera e Repubblica ,ancorchè schierati politicamente sul versante di Centro- Sinistra, hanno tutto intero il diritto di continuare nella loro opera di divulgazione delle idee e più in generale ,dell’informazione, al pari di tutti gli altri “n” Media che non hanno le caratteristiche negative sopra indicate .Stammi bene!
Glauco, ancora una volta mi dai la possibilità d ampliare il mio ragionamento e te ne sono grato. Sono d’accordo con te che un giornale, non debba essere chiuso per le sue idee, perché ciò può accadere soltanto nelle dittature più affermate. Difficilmente interverrà l’Autorità a bloccarlo per altri fatti seppur gravi. Il cittadino poi non ha alcun potere di farlo. Gli resta però un’arma ancora più letale: quella di premiare o di punire, di continuare ad acquistare il giornale o di dimenticarne la testata. Compro quel quotidiano, perché ho fiducia che le notizie lette siano veritiere; lo compro, sicuro che non mi vorrà nascondere, consapevolmente, quelle notizie e fatti che potrebbero tornarmi utili, sia pure per consentirmi di esprimere giudizi oculati e valutazioni consapevoli. In particolare, per le cose più importanti. come quando ci va di mezzo la salute e la sopravvivenza. Se mi rendo conto che quel giornale mi ha mentito soltanto perché qualcuno lo ha pagato di più per ingannarmi o per nascondermi parti di verità, allora devo capire che la mia fiducia è stata mal riposta ed è mio diritto e dovere passare ad altre fonti di informazione. Così è per il deputato che ti ha tradito, così è per il partito in cui militi. Soltanto così, a mio parere, si può sperare in un miglioramento della Società. Rebus sic stantibus, non acquisterò mai più L Repubblica o il Corriere della Sera, finché non daranno prova di sincero pentimento per il male fatto in questi due anni, al popolo dei lettori.
Giampiero, concordo con quanto hai detto sopra: questo è un uso corretto ,per non dire sacrosanto, di esercitare i diritti fondamentali della democrazia :libertà di pensiero e di espressione ,libertà di scegliere i canali di informazione in base alle proprie valutazioni sui media che li divulgano e li interpretano. Saluti.