Importanza della bellezza
E domandiamoci: è mai stata importante?
E’ un vezzo e forse una debolezza dell’uomo di volersi accompagnare con una donna giovane e bella, per mostrarla in giro da far sbigottire i dintorni.
Troppe volte antepone le belle forme al quoziente intellettivo di lei e finisce per preferirla a quella un po’ meno bella, ma sana di mente.
La donna invece, all’uomo giovane e bello privilegia quello brutto, purché sia ricco o famoso. Se il ricco o famoso è anche bello, non se ne dispiacerà, ovviamente.
Capisco di dire qualcosa che non sarà condiviso da tanti uomini e da tante donne, ma guardiamoci intorno e ci accorgeremo che le cose non vanno proprio tutte in questo modo, ma quasi.
Il pensiero degli antichi romani
Come sono cambiati i tempi, rispetto a quelli degli antichi romani!
Innanzi tutto, Cicerone considerava il matrimonio come una necessità civica per la formazione della società ma lo riteneva una incomparabile fonte di guai.
Seneca preferiva di gran lunga il celibato che consentiva di essere liberi, per potersi dedicare con serenità allo studio, alla lettura dei libri, per conoscere i sapienti attuali e del passato e per esercitare la mente.
E se proprio si doveva convolare a giuste nozze, raccomandava di scegliere addirittura una donna brutta e insipida ad una bella e brillante perché “è solo questione di tempo, prima o poi finisce per essere espugnata”. Come dire: fasciamoci la testa perché prima o poi finiremo per rompercela!
Esattamente il contrario di come la pensava, secoli dopo, Oscar Wilde, il quale sosteneva: “Per un matrimonio felice, ci vogliono più di due persone”.
Consoliamoci: la bellezza passa, la bruttezza resta!
Una teoria, quella di Seneca, che è poco convincente, come quella di preferire la donna brutta perché tanto “la bellezza passa, mentre la bruttezza resta”. Come se fare una scorpacciata di bruttezza potesse giovare a qualcuno!
La sorte dell’uomo né famoso né ricco
Quando l’uomo non è famoso né ricco, si deve accontentare e, con un po’ di sfortuna può finire nelle braccia di una Santippe, pettegola, gelosa, brutta e, per giunta, povera, come capitò a Socrate ed anche a Cicerone. Il colmo della sventura, insomma.
Per tornare al tema, dobbiamo riconoscere che ancora una volta hanno ragione le donne. Hanno puntato sull’uomo ricco o famoso ed oggi possono dare ad intendere che sia anche bello tanto, sotto la mascherina del Covid, non ci va nessuno a controllare.
Il quadro: Gerard Francois, Amore e Psiche, 1798, Parigi, Museo del Louvre
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Mi complimento
Grazie Aldo