La mandragola magica
Dal Matanna, sopra Pescaglia si giunge facilmente al Procinto, il monte che ha la strana forma di un panettone natalizio. Così pure da Stazzema. Su questo secondo percorso, si incontra il Rifugio Montecatini, dove si può sostare per uno spuntino.
Il mondo stazzemese trabocca di magia e poesia. Le ragazze, di notte, con gli occhi fissi nel cielo, contavano un certo numero di stelle «… per sette sere consecutive e nell’ultima notte, la ragazza avrebbe sognato il suo futuro sposo».
Così è carico di leggende il monte Procinto che appartiene a quel mondo. Sulla sua cima, si possono cogliere, nelle notti di luna, le radici della mandragola, dagli straordinari poteri.
La mandragola, una pianta ed una commedia
È quella stessa pianta miracolosa di cui parla Niccolò Machiavelli nella sua commedia (La mandragola), radice dall’aspetto antropomorfo, che grida e piange quando si strappa dal terreno, tanto che lo spavento che se ne prova può condurre perfino alla morte.
Per questo, come suggeriva il Machiavelli, il metodo più sicuro per coglierla era legarla con una corda al guinzaglio di un cane e poi lasciarlo libero.
Il cane, tirando la corda, avrebbe sradicato la pianta udendone lui il lamento straziante, morendone all’istante, ma dando al suo padrone la possibilità di coglierla senza conseguenze.
Si dice che guarisse le fratture e che fosse altamente afrodisiaca e curativa da rendere fertili anche le donne sterili. Qualità conosciute anche da Machiavelli che nella commedia citata, così fa sentenziare dal dottor Callimaco:
«Voi avete ad intender questo, che non è cosa più certa ad ingravidare una donna che dargli bere una pozione fatta di mandragola».
Fin qui le leggende e le credenze pervenuteci dall’antichità, sulle proprietà magiche di questa pianta.
In realtà, la mandragora è una pianta piuttosto temuta, poiché altamente tossica e facilmente confondibile con altre piante commestibili, come spinaci, borragine, alcuni tipi di lattuga, ecc. Proprio per questo involontario scambio, si sono verificati casi di avvelenamento.
Nella foto: una immagine del Procinto
4 Commenti. Nuovo commento
Ma il rifugio è forte dei Marmi lo ricordo xche ho scalato in libera quasi tutte le vie del procinto e anche la ferrata
io la ferrata non l’ho fatta: non sono così bravo.
Quanto è lungo il percorso a piedi? Difficoltoso per chi non è allenato?
Se ben ricordo è breve e senza difficoltà scendendo dal Matanna (al Matanna ci sono arrivato con la ia auto). E’ breve e facile arrivando ai piedi del Procinto. Poi c’è una ferrata che non è alla portata di tutti.