Lezioni di risparmio energetico
Il Sole 24 ore ci informa che ogni famiglia italiana “si trova oggi a pagare 1.231 euro in più rispetto al 2020, solo per le bollette di luce e gas, con la spesa per l’energia salita nel biennio 2021-2022 complessivamente del 92,7%”.
E’ ovvio che un tale aumento è destinato a far salire qualsiasi genere prodotto con energia (e anche non), a partire dai generi alimentari. Così le famiglie dovranno fronteggiare un salasso, non per tutte sopportabile.
E davvero, ci viene da ridere, leggendo gli editti europei di Ursula Von Der Leyen, volti a dar lezioni di risparmio energetico alla classe operaia, perché la Presidente della Commissione europea sembra ignorare che molte di queste persone devono dimenticare l’esistenza del riscaldamento se intendono sedersi, qualche volta, a tavola.
Ed il nostro governo che fa? Soltanto qualche ottimista irriducibile poteva attendersi un qualche intervento da parte di Draghi, ma non di certo chi conosceva la sua incontenibile simpatia per le multinazionali ed i grandi capitalisti. Ed in questo periodo, gli operatori del mercato energetico hanno conseguito utili assolutamente spropositati. Con la scusa della guerra in Ucraina, hanno rialzato a piacimento il prezzo di gas ed energia, sebbene acquistati a prezzi contrattati anni orsono.
E’ vero che viviamo in una società a economia liberale, ma in qualsiasi tipo di economia il governo avrebbe l’obbligo di intervenire per bloccare aumenti dei generi quando questi risultino del tutto ingiustificati.
Faccio ancora un esempio: il pellet che fino a marzo scorso costava 5 euro per sacco: oggi gli stessi 15 kg. costano 12 euro e pare che il prezzo sia destinato a salire.
E’ vero che l’energia per produrlo ha subito un aumento di quasi il 100%, ma il pellet non è fatto soltanto di energia elettrica. Quindi si tratta di un aumento da esproprio che il governo, se ce l’avessimo, dovrebbe tentare di capirne le motivazioni per arginarlo all’occorrenza.
Poiché il governo non ce l’abbiamo, o quanto meno non si occupa di certe problematiche d’importanza vitale per una gran parte del popolo, è necessario che siano i cittadini a cercare di difendersi da queste continue e logoranti vessazioni.
Un’arma ci sarebbe: non compriamo più il pellet; indossiamo il cappotto anche in casa e quando proprio non è possibile fare a meno del riscaldamento, accendiamo il termosifone. Conseguiremmo sempre un risparmio, perché, in fondo, il ricorso all’energia elettrica ci verrebbe a costare meno che accendere la stufa a pellet. Se facessimo tutti così, fra un paio di mesi, troveremmo sul mercato il pellet ad un prezzo sostenibile.