L’inno italiano sarà cantato in tedesco
Se non fossimo in stagione Covid, una giornata come oggi, creerebbe non pochi imbarazzi. Siamo nella settimana santa, quindi in pieno periodo di Passione, ma è anche il primo di aprile.
Da una parte si chiede compostezza, mentre dall’altra, la tradizione vorrebbe che si cedesse agli scherzi più sguaiati.
Ho telefonato al Comune di Castiglione Garfagnana, proprio per un ultimo scrupolo e mi è stato confermato che la famosa processione dei “crocioni”, stasera non ci sarà. Anche l’anno scorso non ci fu, sempre a causa del Covid.
Peccato, perché si ripete con continuità, almeno dalla prima metà del secolo XVII. Accenno soltanto i tratti essenziali di questa tradizione per non dimenticarla.
La processione dei “crocioni”
Dopo la cerimonia del lavaggio dei piedi, si presenta, in chiesa, Gesù vestito di bianco, a piedi scalzi, incatenato ed incappucciato. Si avvicina all’altare dove riceve il bacio traditore di Giuda e dove i soldati lo catturano ponendogli sulle spalle la pesante croce.
E’ un uomo del paese, la cui identità è conosciuta soltanto dal parroco e dal responsabile della Confraternita. Sconosciuto, perché rimasto chiuso in un armadio della sacrestia fin dal primo pomeriggio.
Così gravato dalla croce, Gesù affronta un sentiero assai difficoltoso illuminato soltanto dalle fiaccole dei fedeli. Cade tre volte, sotto le sferzate dei suoi aguzzini.
La processione dei “crocioni”, appartiene quindi alle ‘nobili’ tradizioni della nostra Lucchesia, da conservare certamente, e da conoscere, partecipandovi (quando sarà possibile farlo).
Il pesce di aprile
Dall’altra parte, c’è il primo di aprile, una tradizione che tutti conosciamo: una giornata dedicata agli scherzi ed alle prese in giro. Le sue origini sono molte e controverse. Chi la fa risalire al re Carlo IX (1550-1574), chi, addirittura a San Ugo (1052-1132).
Giuseppe Pitré, famosissimo ricercatore di tradizioni, afferma che il ‘pesce di aprile’ avrebbe avuto origine in Francia, in tempi assai remoti.
Accenno soltanto ad alcuni scherzi, tipici di questa giornata. In Lucchesia, si spedivano i ragazzi in farmacia ad acquistare mezz’etto di ‘ombra di campanile’, o una boccettina di ‘olio di gomito’.
O anche dal macellaio, per un chilo di ‘spinte forti’ o tre etti di ‘grugno pesto’. Oppure dal falegname a chiedere in prestito la ‘squadra tonda’ o la ‘pompa per gonfiare il legno’; dal calzolaio a prendere il ‘martello a tre colpi’.
Il gioco poi non finiva con il farmacista, il macellaio, il falegname o con il calzolaio, perché questi ameni soggetti, dirottavano i ragazzi così raggirati in altre botteghe, oppure dal medico o dal prete, facendoli girare a vuoto una mezza giornata.
Gli scherzi consistevano anche nel fissare falsi appuntamenti, diffondere notizie tendenziose e, qualche volta, diventavano davvero pesanti, come quello ideato da uno stravagante ‘Pierino’, che mescolò il tabacco per la pipa del nonno con polvere da sparo, sottovalutandone clamorosamente l’effetto esplosivo.
Pure la BBC ne mise uno a segno, memorabile, nel 1999. La radio inglese comunicò ai suoi ascoltatori che prossimamente l’inno nazionale “God Save the Queen”, sarebbe stato rimpiazzato da un canto europeo tradotto in tedesco.
Neanche a dirlo, suscitò una reazione incredibile: decine di migliaia di persone telefonarono alla radio, scandalizzati, per una fine così ingloriosa quanto inaspettata del loro inno.
P.S. Considerata la sudditanza dell’Italia nei confronti della Germania, vorrei tanto che il titolo di questo post fosse uno scherzo.
Overbeck Friedrich, Italia e Germania, (1811-1828). Si conserva a Monaco, nel Bayerische Staatgemaldesammlunger.