Informazion e
L’insostenibile costo del Covid
Davvero quel Roberto Speranza non vuol smentire la sua fama di carceriere. Mentre in tutti gli altri Paesi europei si assiste ad una smobilitazione degli apparati anti Covid (vaccini, mascherine, green pass), da noi non se ne parla neanche. Anzi: si minaccia una quarta dose, con l’annuncio dell’arrivo di un altro milione di vaccini, destinati a chissà chi, perché nessuno, a sentire in giro, sembra disposto ad una ulteriore inoculazione.
Sappiamo che l’Italia ha acquistato addirittura 350 milioni di dosi che ad una media di 20 euro ciascuna, danno la bella cifra di 7.000.000.000 di euro.
Forse la mia stima è per difetto visto che un anno fa, le case farmaceutiche nella considerazione degli esiti miracolosi di questi vaccini, ne aumentarono il prezzo di circa il 40% fino ad arrivare a 22,50 dollari ciascuno.
Vaccini che oggi non servono
perché non predisposti a fronteggiare la moltitudine delle sotto varianti del virus, originate da una forsennata vaccinazione, peraltro sconsigliata da un “rimbambito” premio Nobel, ma fortemente incoraggiata da quattro sedicenti virologi che si incipriavano il naso prima di presentarsi, ogni sera, alle luci della ribalta.
E poi, quante saranno ancora le mascherine da smaltire? Meglio non contarle, né tantomeno stabilirne il valore.
Banchini con le ruote
Ma come ben dicono i nostri “saggi” governanti, quando c’è la salute di mezzo non si guarda a spese! Si comprarono anche 2.500.000 banchini con le ruote a 300 euro ciascuno, mai adoperati, e che presto dovranno essere bruciati per recuperare un po’ spazio negli scantinati delle scuole.
Mascherine
E che dire di quel 1.250.000.000 di euro, buttati al vento per un primo acquisto di mascherine, ritenute in parte non a norma ed in parte mai consegnate? L’acquisto fu operato dal commissario straordinario Domenico Arcuri, in Cina, ad un prezzo cinque volte superiore rispetto a quello che veniva praticato dalle ditte italiane. Oggi quel “fenomeno” di commissario, è iscritto nel registro degli indagati per peculato e abuso d’ufficio.
Possiamo immaginare come andrà a finire. Nessun addebito e promessa di riservargli, male che vada, un posto, altamente remunerativo, da presidente in un ente statale. Se si presentasse alle elezioni politiche, con il nome che si è fatto, sarebbe sicuramente eletto, e potrebbe puntare molto in alto. Perché in Italia, la notorietà, non importa se acquisita per fatti delinquenziali o per successi strepitosi, è una chiave che apre qualsiasi porta.
Dovremmo poi mettere in conto il costo dei medici vaccinatori (80 euro l’ora ai giovani reclutati); quello del personale infermieristico, degli indennizzi da corrispondere ai vaccinati con postumi, nonché il prezzo incalcolabile per curare coloro che si sono sottoposti ad inoculazione e ne hanno ricavato malattie più o meno croniche.
Forse, una manovra finanziaria non basta. Nessuna paura: ce li darà l’Europa quei 40-50 miliardi che servono e poi saremo noi italiani a restituirli in centinaia di anni, indebitando figli, nipoti e pronipoti.
Gli unici a non risentirne saranno proprio quelli a quali dovremmo addebitare la disastrosa gestione del denaro pubblico.
Quelli si aumenteranno gli stipendi in modo da non avvertire alcun disagio.
Speranza saluta.