Malocchio non è vero ma ci credo
Per “malocchio” si intende quell’energia posseduta da certi soggetti che, volontariamente o involontariamente, attraverso lo sguardo, possono procurare malattie o danni gravi ad altre persone spesso invidiate dal maldocchiatore. Questa energia, solitamente negativa, può essere anche positiva e, in questo caso procura salute e fortuna o protezione alla persona verso la quale è diretta, ma, a quanto ne sappiamo i casi di malocchio positivo sono veramente rari.
Della potenza magica dell’occhio se ne parla fin dalla più remota antichità e questa superstizione è talmente radicata e diffusa che ancora oggi, c’è chi, credendosene affetto, ricorre alle cure dei maghi per liberarsene.
C’è poi chi dice di non crederci, ma ad ogni buon conto, si porta sempre dietro un grano di corallo o un cornetto ed è prontissimo a far le corna, allungando l’indice ed il mignolo, o toccare un oggetto di ferro o, fugacemente i genitali, incontrando persone ritenute jettatori.
Totò perplesso
C’è chi ancora, seguendo l’esempio del grande Totò, più sinceramente riconosce: “non è vero ma ci credo” e non si fa alcun scrupolo di mostrare gli oggetti che porta appresso, riferire formule e gesti apotropaici, vale a dire modi ed amuleti in grado di scongiurare il malocchio, e di allontanare o annullare l’influenza maligna.
Posizione della Chiesa
Nonostante che la Chiesa dica che questa superstizione abbonda dove scarseggiano fede ed istruzione religiosa, e quindi mal si concilia con la fede autentica, troviamo, nella storia, illustri personaggi, uomini di fede, che non hanno saputo liberarsi altrimenti, dalla paura dello jettatore.
Papa Giovani XXII, vissuto tra il tredicesimo ed il quattordicesimo secolo, si fece prestare un corno ritenuto efficientissimo dalla contessa Margherita di Foix. Già prima di lui, si erano serviti di questi oggetti pagani Clemente V, Benedetto XI e prima ancora Bonifacio VIII, salvo se altri.
D’altra parte, in Lucchesia, si usava portare indosso una immagine di San Michele, che difendeva dagli spiriti maligni e dal malocchio.
Ci sono ancora i guaritori e … sono molti
E da noi, talmente diffusi e pericolosi erano gli jettatori che soltanto in Garfagnana, Oscar Guidi, ricercatore di tradizioni locali, nel 1987, poté contare ben 92 guaritori.
Dal malocchio si poteva guarire, se preso per tempo e se ci si rivolgeva ai “segnatori a cinque stelle”, come li chiama Paolo Marzi (altro cultore delle tradizioni lucchesi), di quelli cioè che riescono a guarire anche a distanza, usando un indumento o una foto.
Oggi non sappiamo quanti essi siano, ma certamente ce ne sono e se facessimo un nuovo censimento, sicuramente resteremmo molto sorpresi.
Nella foto: il grande Totò