Marcucci ripete il capolavoro della Cattedrale
Agli inizi del 1900 il sindacato della chiesa parrocchiale di Porcari, stabilì di dare il via al lavoro delle decorazioni ed anche queste avrebbero dovuto essere importanti e degne. Si pensò di affidare i lavori al Prof. Michele Marcucci, insegnante all’Accademia delle Belle Arti a Firenze, e considerato l’ultimo fedele seguace dei classici. Il pittore aveva già avuto rapporti con Porcari, per aver disegnato la splendida bandiera della Società del Mutuo Soccorso nel 1899 e pure, nel 1880, la Madonna Piangente.
A quell’ora il Marcucci, cinquantacinquenne, originario di Massarosa, era conosciuto ed apprezzato per aver compiuto opere pittoriche di rilievo presso diverse chiese della Lucchesia. In particolare, i Porcaresi lo ammiravano per il lavoro compiuto nella Cattedrale di Lucca, diciotto anni prima.
Fu quindi chiesto a lui un preventivo avvertendolo che le decorazioni andavano fatte ad imitazione di quelle del transetto e delle cappelle di San Regolo e della Libertà, da lui eseguite insieme ai pittori Enrico Ridolfi e Pietro De Servi. Inoltre doveva essere affrescato il frontone sopra l’altar maggiore con un dipinto rappresentante il Trionfo di Cristo.
Erano 442 le figure da riprodurre: un battaglione!
Il Prof. Marcucci si mise subito all’opera: preparò i bozzetti da presentare alla Deputazione per l’approvazione e pure il preventivo: 8.000 lire (circa 27.000 euro di oggi)!
Mentre i bozzetti andavano più che bene, erano i conti a non quadrare. Ottomila lire erano molte, anzi troppe. Com’era abitudine dei lucchesi, fu fatta una contro-offerta di 5.500 lire. Il Prof. Marcucci ne fu scandalizzato: ben 5.070 lire andavano per spese vive e pertanto il suo lavoro sarebbe stato pagato solo con 430 lire!
Il tutto per disegnare la bellezza di “442 figure: un battaglione!”
Ribadisce quindi la sua richiesta in 8.000 lire.
Nonostante la fermezza delle posizioni si giunse ad un compromesso; il professore sarebbe stato pagato con 6.800 lire. In aggiunta si sarebbe messo a disposizione del maestro un ragazzino per il disbrigo delle piccole commissioni. Infine lui e suo fratello Egidio che doveva occuparsi degli ornamenti di contorno, sarebbero stati ospitati da famiglie del paese, per tutto il periodo. I lavori, iniziarono il 18 Novembre 1901, lunedì.
I lavori terminarono nell’agosto del 1905, ma non ci fu festa di inaugurazione per contrasti che sorsero all’interno del sindacato. A tal proposito, il parroco Don Antonio Marraccini, è piuttosto evasivo. Taglia corto, dicendo trattarsi di diverse ragioni «che troppo lungo sarebbe il narrare». Un peccato, perché queste pitture, ad imitazione di quelle che si possono ammirare nella chiesa di San Martino avrebbero meritato una ovazione per il pittore Marcucci.
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interessante.