Meno male che sono vaccinato!
Un tempo ci si vaccinava per non contrarre la malattia infettiva, oggi lo si fa per non dispiacere a Draghi, a Speranza, o forse a Bill Gates, o a John Philip Jacob Elkann, o fors’anche alla Pfizer o a Moderna.
Quel siero che viene iniettato, evidentemente, non è rivolto a stimolare la produzione di anticorpi protettivi, altrimenti i vaccinati non si ammalerebbero di Covid al pari dei non vaccinati.
Nonostante tutto, si continua imperterriti ad usare questa pratica come fosse una terapia e non un vaccino.
E quando telefoni a qualche ammalato per chiedergli come sta e per fargli gli auguri di pronta guarigione, ti senti rispondere: “Meno male che sono vaccinato con due dosi (o tre), altrimenti chissà che poteva succedere!”
Gli hanno suggerito di dire così, come gli imposero di sottoporsi alla inoculazione del siero, prima una, poi due, poi tre volte e avanti così…
E lui obbedisce, senza chiedersi perché lo fa, nonostante la prova provata che tutto quello chi gli è stato detto finora, si è rivelato una biblica presa di culo.
Resta nelle sue convinzioni, nonostante che siano gli stessi aguzzini al governo del Paese, a dirgli, oggi, implicitamente che essi stessi non hanno alcuna fiducia nel vaccino. Se l’avessero, non imporrebbero a chi si è fatto inoculare per ben due volte il siero, di sottomettersi al tampone, prima di entrare in un qualsiasi locale.
In che modo ve lo devono dire? Ve lo devono scrivere?
Sicuramente qualcuno non lo capirebbe, anche se lo vedesse scritto a caratteri cubitali, sui muri di ogni casa. Due anni di martellante pubblicità del vaccino, non possono essere cancellati con un colpo di spugna. Quando un cervello è reso impermeabile come il più affidabile degli ombrelli, occorre un po’ più tempo per distrarlo da quel Pensiero Unico che gli hanno ficcato in testa.
… altrimenti chissà quel che sarebbe successo!
Che poteva succedere? La stessa cosa che succede ai non vaccinati e cioè che per guarire, devono curarsi e non più con tachipirina e vigile attesa, perché quella cura ti può spedire direttamente all’inferno e bene che vada, nei reparti di terapia intensiva degli ospedali.
Eppure. continua ad essere prescritta e ancora viene accettata da chi si ostina a prendere informazioni dalla TV e dai giornali di regime, e non riesce a spingersi di un metro oltre quella zona di comfort.
Invece di smetterla con i vaccini, ponendo attenzione a ciò che succede nei Paesi dove non lo si conosce o non lo si tratta come una terapia, si cerca di chiudere la gente nelle case, finendo per distruggere quelle attività economiche, che nonostante l’azione delirante di questi due governi, sono riuscite a sopravvivere: alcuni bar, ristoranti, alberghi, agenzie turistiche e collegate.
Osserva il prof. Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale ecc. ecc., con altri prestigiosi incarichi e titoli a vendere: “Quando il Paese sarà irrimediabilmente distrutto ne chiederemo ragione agli scienziati e ai giornalisti innamorati del COVID19”.
Si – rispondo – ne potremo chiedere ragione, ma non certo l’indennizzo per le tante imprese costrette alla chiusura ed al fallimento!
Esse diventeranno – come dice il prof. Zangrillo – “l’oggetto dello shopping di altri Paesi che sono stati più intelligenti e competenti di noi … La gente sta a casa, ha paura ad andare nei negozi perché è stato detto e scritto che se si va fuori, si prende la variante Omicron e si muore, invece è assolutamente falso”.
A ribellarsi contro questo andamento che avrà come conseguenza la disfatta della piccola impresa, la produzione di una mole spaventosa di poveri senza lavoro e di un ulteriore giro di vite ai nostri diritti costituzionali, sembra che siano soltanto coloro che ingiustamente vengono definiti “no vax”. Sono stati loro a scendere in campo. E i tanti piccoli imprenditori, che rischiano la bancarotta, e i tanti dipendenti che rischiano il posto di lavoro, perché non lo fanno? Quelle manifestazioni di protesta, non costituiscono, forse, una causa comune? O hanno paura di esporsi, temendo le vendette di un regime che rassomiglia sempre più al peggiore dei totalitari?
Diamoci da fare, se amiamo i nostri figli, il nostro prossimo, la nostra Patria.
Nella foto il prof. Alberto Zangrillo.
2 Commenti. Nuovo commento
Concordo
Abitando nella Republica Dominicana (qui non ci sono le doppie) non riesco a capire certe cose sul virus e sui vaccini. Io sono vaccinato con la terza dose e presto farò la quarta ma nella mia ignoranza, non mi chiedo tante cose, avendo l’età quasi in scadenza. Però, vedo che l’Italia sta mettendo alla fame migliaia e migliaia di persone per mancanza di lavoro avendo chiuso ogni attività commerciale. Io cerco di osservare quello che accade qui, paragonabile alla Lombardia per numero di abitanti almeno quelli ufficiali, durante queste feste natalizie, stanno arrivando nel porto di Puerto Plata, nostra città, ben 84 navi da crociera, hanno aperto tre nuove linee aeree: dall’Italia, dalla Germania e dal Canada. Gli alberghi sono quasi tutti al top. Chiedono i documenti del vaccino grossi supermercati, banche e uffici ministeriali e alberghi. Domanda ingenua: Ma il virus cambia a seconda della nazione o del partito al governo o cosa?