Padre di 42 figli a Villa Basilica
Diversi anni orsono, comparve su un quotidiano inglese un titolo che annunciava “Padre di 20 figli, preso a fucilate perché scambiato per un coniglio”. L’articolista però rassicurava il lettore dicendo che intendeva soltanto richiamare l’attenzione sulla prolificità di quel padre che aveva messo al mondo così tante creature. Chissà perché, quella impresa gli ricordava il coniglio, ambita preda del cacciatore britannico. In questo articolo si parlava addirittura di un Guinness da attribuire a quel padre, così tanto “sportivo”.
Evidentemente il giornalista non conosceva certo Giambattista Pacini residente a Villa Basilica, padre di 42 figli. Bisogna dire che li ebbe da tre mogli diverse, ma dalla terza, che si chiamava Ersilia Segoni nativa di Livorno, soltanto da lei, ne ebbe 24.
Quest’ultima moglie doveva essere impastata con l’acciaio e sicuramente l’avrà messo in guardia prima di sposarlo. “Ne hai già consumate due di mogli, ma con me non ce la farai: chi la dura la vince!”
E infatti, fu lui a non durare e quella povera donna restò sola con un carico non indifferente di figli. Fortuna che i figliastri erano usciti di casa e qualcuno di loro era già nonno. In ogni caso, Ersilia Segoni, per campare quelli che residuavano dovette metter mano alla dote e consumarla tutta. Ebbe però l’accortezza e la forza di farne studiare almeno uno, il trentanovesimo, battezzato Luigi Torello. Il secondo nome, Torello, sicuramente glielo volle imporre lei, in omaggio di tanto prestante padre.
Luigi Torello Pacini, nato a Villa Basilica il 23 giugno 1784, fu una mente eccelsa. Poté studiare grazie ai sacrifici di sua madre ed anche grazie al governo di Lucca che, per legge, concedeva sostanziosi aiuti alle famiglie con più di dodici figli. Divenne professore di anatomia comparata nel regio liceo di Lucca, accademico internazionale di chirurgia. Fu autore di molti e pregiati studi di medicina e primo chirurgo della regia casa del duca di Lucca.
Fu protagonista dei tanti congressi medici, in Italia e all’estero, ai quali intervenne.
E certamente, memore della sua militanza in una famiglia tanto numerosa, non prese moglie, né ebbe figli; tuttavia volle fondare a Lucca il primo asilo d’infanzia.