Perché si dice: “Passan bassi?”
Passan bassi! E’ un modo di dire, prettamente lucchese, ormai raro. Lo si può cogliere, ancora, sulla bocca di qualche anziano il quale vi dirà che sta per “fa un gran freddo”, ma forse neppure lui saprà dirvi da cosa derivi.
Lo sapevano bene invece, i suoi antenati, grandi osservatori, abituati a mettere in luce i vari fenomeni, che si verificavano al cambio delle stagioni, delle temperature, e da questi risalire a previsioni accurate del tempo metereologico. Dovevano sopravvivere ed era pertanto necessario stare con gli occhi ben aperti.
“PASSANO BASSI” e cioè vicino a terra, gli uccelli, quando è freddo, o quando è in arrivo una burrasca, perché all’aumentare dell’umidità atmosferica, cioè del suo contenuto di vapore acqueo, la pressione diminuisce, rendendo più difficoltoso il volo degli uccelli alle abituali altezze. Quindi gli uccelli volano bassi alla ricerca di moscerini, che, per gli stessi motivi, si trovano vicino a terra. In altre parti d’Italia si sente dire: “Quando gli uccelli volan basso, se non hai l’ombrello allunga il passo”. Allunga il passo altrimenti ti bagni.
Questa è la prima spiegazione del modo di dire che dà anche quell’ottimo cultore delle tradizioni lucchesi che si chiama Domenico Acconci. Collaboratore per molti anni del “Tirreno”, Domenico ha scavato nelle espressioni più tipiche della Lucchesia per risalire alle loro origini. Lui dà anche un altro possibile significato che io, sinceramente trovo un po’ sforzato.
Dice: “Quando fa freddo gli individui hanno l’istinto di piegarsi, quasi raggomitolandosi su sé stessi per meglio difendersi dai rigori della temperatura. Ciò accade soprattutto per la strada, ragione per cui i passanti sembrano più bassi”.
E quando gli uccelli volano in alto?
Si verifica l’esatto opposto: il loro volo preannuncia l’arrivo di giornate belle e soleggiate.
Volete sapere quando è vicina una nevicata? Quando corvi e gazze si esibiscono in voli ripetuti.
C’è un’altra espressione lucchese assai colorita, e con lo stesso significato: PASSANO I CANI SENZA CODA.
Passano i cani senza coda nelle mattine di brinata, quando la temperatura scende sotto lo zero e il ghiaccio è nei fossi. Nella fantasia popolare i cani perdevano la coda, l’estremità più soggetta a risentire del troppo freddo.
Nella foto: Una gazza
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Questo è proprio tempo che passano bassi.
In questi giorni ha fatto caldo perché è “l’estate di San Martino” che non si smentisce mai. In California la chiamano “l’estate degli indiani”. Da qui in avanti però farà sicuramente freddo e magari succederà di veder passare i “cani senza coda”. A presto.
Giampiero il dittaggio “passan (passin) bassi” riferito al comportamento degli uccelli quale sintomo predittore delle variazioni del tempo, che conosco bene e che nelle campagne della lucchesia non è del tutto scomparso ,avendolo io sentito anche di recente, ha lontani e nobilissimi precedenti nella letteratura. Già Virgilio (I° secolo A.C.) in un passo del 1° libro delle Georgiche ,vv. 580-610, dà una bellissima descrizione dei segni premonitori che manifestano gli uccelli (e non solo) dell’imminente cambiamento atmosferico. Riporto ,qui di seguito, la traduzione parafrasata di quei versi. “NON SENZA AVVISO NE’ MAI IMPREVISTA CADE LA PIOGGIA./QUELLA CHE SORGE DALLE BASSE VALLI/PREVENGONO LE GRU GRANDI VOLATRICI,/L’IMMOBILE GIOVENCA GUARDA IL CIELO,FIUTANDO IL VENTO CON LE LARGHE NARICI,/ LA RONDINE DAL CANTO STRIDULO/ VOLA RADENTE TUTTO INTORNO SUGLI SPECCHI D’ACQUA ,/NEL PANTANO LA GRACIDANTE RANA LEVA IL SUO CANTO DOLOROSO./…………./A LENTI PASSI SULL’ASCIUTTA SPIAGGIA VAGA SOLITARIA LA CORNACCHIA/:ANCH’ESSA CHIAMA CON ROCA VOCE LE NUBI GRAVIDE DI PIOGGIA./ E SICURO PRESAGIO HANNO DI PIOGGIA ANCHE LE ANCELLE/ QUANDO VEDONO SCOPPIAR NELLA LUCERNA ACCESA LA FIAMMA TREMULA E CRESCERVI IN MEZZO OLEOSE SPORE DI FUNGO.Stupendo ti pare! Bay!
Glauco devo dire che sono preziose le tue integrazioni ai miei post. Grazie.