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PIEVI DEL NORD ITALIA

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Category: Altri Autori
Tags: Banca Popolare, Carlo Fratta Pasini, Germania, Pievi, Riforma Gregoriana, Roma

PIEVI DEL NORD ITALIA

Le pievi, chiese battesimali dipendenti dalle cattedrali urbane, sono state per secoli punti di riferimento per le popolazioni delle campagne e delle aree montane.

Dislocate in modo che fossero raggiungibili con meno di una giornata di cammino anche dai rustici che vivevano nei luoghi più isolati, componevano una rete uniforme che si estendeva intorno alle chiese cattedrali dei centri urbani, fino a coprire le pianure, le vallate alpine e appenniniche.

All’interno delle loro mura si portavano i bambini a ricevere il sacramento dell’iniziazione cristiana. Nell’area circostante avveniva la sepoltura dei defunti. Al clero che le officiava si versava la decima parte dei raccolti, che veniva divisa in quattro parti: per sostentamento dei sacerdoti stessi, per la struttura vescovile, per i poveri e per la manutenzione e conservazione degli edifìci di culto.

Capisaldi della lunga e difficile cristianizzazione dell’Italia settentrionale, sono state punti di partenza per azioni di missione verso le zone più marginali rispetto alla viabilità maggiore, che rimasero pagane ben oltre l’affermazione del Cristianesimo nei centri urbani, nei porri e nelle piazze di mercato. Quando i sovrani carolingi avviarono una politica di riorganizzazione dell’impero tesa a dare uniformità al crogiolo di popoli di origine, lingua e culti diversi che condividevano lo spazio dell’Europa, le pievi divennero nuclei di organizzazione territoriale della Chiesa, centri di circoscrizioni che, in alcuni casi, finirono per assumere anche valenze civili e giurisdizionali.

Luoghi di preghiera ma anche di esperienze di vita, nei secoli successivi, diedero origine, talvolta, a meccanismi di decisione assembleari, in cui il voto veniva espresso liberamente per testa, alle sperimentazioni istituzionali dei “comuni di pieve”, a forme di gestione comunitaria dei beni e dei pascoli. Una sorta di sussidiarietà ante litteram.

Tutto ciò si è verificato in modo specifico nell’area del Nord Italia, la periferia dell’impero più vicina a Roma, al centro delle grandi vie di comunicazione fra la città dei Papi e la Germania, dove si è sviluppata l’esperienza dei liberi comuni e dove la riforma “gregoriana” della Chiesa ha trovato una sua peculiare, e talvolta, non sempre agevole attuazione.

A partire dal Trecento, quando una nuova sensibilità dei fedeli ha richiesto una vicinanza più assidua e costante dei sacerdoti e una pratica più frequente dei sacramenti, la loro diffusa presenza ha dato origine alle parrocchie, che ne prolungano la ricca eredità di fede fino alla quotidianità di oggi, sia pure in forme diverse. La loro conoscenza e riscoperta ci permette di ritrovare la dimensione autentica e originaria delle comunità dislocate sul nostro territorio, le devozioni, i culti, le forme liturgiche, ma anche le modalità di organizzazione, i meccanismi di rappresentanza, i rapporti fra le città e le campagne l’andamento dei sistemi stradali, il reticolo delle vie d’acqua fluviali e lacustri, la collocazione degli insediamenti.

Rileggere la storia delle pievi dell’arco alpino, della pianura padana e dell’Appennino centrale significa anche ricostruire le relazioni fra clero locale e vescovi, le interferenze dei signori nella gestione dei patrimoni ecclesiastici, le sovrapposizioni con le reti dei monasteri, le modalità della predicazione e dell’attività pastorale, la diffusione di immagini e di modelli architettonici. Significa risalire alla concretezza e alla straordinaria vivacità delle radici cristiane dell’Europa di oggi.

CARLO FRATTA PASINI

Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare

Caratteristiche

Editore: Banco Popolare

Data di Pubblicazione: gennaio 2009

Pagine: 285

Condizioni: Come nuovo, completo di cofanetto contenitore

Prezzo € 12,00

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