Sant’Ermete al Forte mette fine alle vacanze
La festa di Sant’Ermete, patrono di Forte dei Marmi, per molti, segna la fine delle vacanze ed il ritorno al “travaglio usato”, ma parliamo di questo santo, dal nome piuttosto raro.
A “giustificare” la scelta del Patrono da parte di qualsiasi comunità, c’è sempre una affascinante ed istruttiva storia, vera o leggenda che sia, che lega quel santo a quel popolo.
Un patrono particolare
A questa regola, pare sfuggire Forte dei Marmi, con Sant’Ermete, la cui festa cade il 28 agosto. Per quanto abbia cercato e domandato, mi sono arreso alla conclusione che fra Santo e comunità non esiste alcun nesso: nessuno sa perché proprio Sant’Ermete fu scelto da parte dei fortemarmini, come loro patrono.
Prima di me, qualcuno, evidentemente alla ricerca della stessa correlazione, ha finito per azzardare: era forse Sant’Ermete un marinaio? Un mestiere che lo avrebbe unito alla città di mare. Questa ipotesi è stata smentita recentemente dal Parroco don Piero Malvaldi, il quale, in collaborazione con la dottoressa Nora Ferrari ha dato vita ad una breve ma interessante pubblicazione dal titolo “Atti del Martirio di Sant’Ermete”.
Il parroco risponde che il Patrono del Forte non era “né un marinaio né un ciabattino”, come qualche giornalista aveva scritto. Invece, “era un personaggio illustre, originario della Grecia, un uomo di cultura, che aveva versato il suo sangue per amore di Gesù”. La pubblicazione fa la storia del Santo vissuto nel secondo secolo d.C., ai tempi di Papa Alessandro I.
Già Prefetto di Roma fu messo in catene dal tribuno Quirino, su ordine di Aureliano, che lo decapitò per la sua fede forte e “contagiosa”.
I festeggiamenti per la celebrazione del Patrono, iniziano solitamente due giorni prima con il Palio dei Bagni ed il corteo storico. Il giorno precedente, caratterizzato da intrattenimenti di vario genere, si chiude con la tradizionale “Focata”, un gran falò propiziatorio, alimentato da roba vecchia di cui ci si vuol disfare per far posto, simbolicamente, ad un futuro più fortunato e luminoso.
La Focata, però, riserva anche spunti malinconici, perché segna la fine della stagione estiva ed il ritorno alle occupazioni di ogni giorno. Il 28 agosto, la cittadina sarà svegliata dal rumore dei mortaretti che annunceranno l’avanzare della banda; finestre e balconi verranno agghindati con lenzuola e coperte ricamate, mentre le vie saranno invase dalle bancarelle di ogni tipo.
Alla fine delle celebrazioni, i fuochi d’artificio sparati dal pontile, sfavillando sul mare, garantiscono uno spettacolo unico e indimenticabile.
Nella foto: una strada del Forte