Si vive giorno per giorno: si va là là
Questa è una espressione che in Lucchesia viene molto usata ed in particolare da chi è un po’ su con l’età.
-Come va, Biagio?
-Ma! Si va là là…
Certamente anche a voi sarà capitato di assistere ad un tal dialogo.
Espressione tutta lucchese
E’ una espressione questa che più “lucchese” di così non si può. Un nativo delle nostre parti non dirà mai “bene bene” o “male male”; si manterrà sulle generiche perché se dice “bene bene”, potrebbe dispiacere a chi pone la domanda, in particolare se le cose, per lui, non vanno altrettanto bene. Neanche vuol suscitare l’invidia altrui.
Sa anche che mostrarsi di essere troppo soddisfatti dell’andamento della vita, potrebbe attirar disgrazie. Perché il buon lucchese è anche superstizioso!
Neanche “male male” dirà mai, perché non vuol procurare un immeritato godimento in chi pone la domanda.
Allora si risponde come fa il nostro poeta Gino Custer De Nobili:
Si camina e si resta sempre qui.
‘Un c’è versi…È cosi’!
Un giorno un popo’ ‘nsu…
Un giorno un popo’ ‘ngiu’…
La mattina si fa…
La sera si risfa’…
E po si ririfa’…
Si nicchia, si godicchia,
si tentententennicchia…
Si va la’ la’.
Anche il poeta garfagnino Michele Pennacchi, usa la stessa espressione per dire che “si tira avanti alla meno peggio”, che si “vive giorno per giorno”, come abbandonati al nostro destino.
Quand’ero ragazzin, tant’anni fa,
il mondo edera tutto diferente
e, in d’i paesi, le povere gente
cume bestie dovevino sgobba’.
Nun c’era credi, nè televisori
a fa’ capi’ ch’ederimo sfruttati
e cresceimo cunvinti d’esse nati
per lavora’ e arricchi’ i signori.
Andavimo la’ la’, da poveracci,
senza invidia’ nissun e la sera, a vejo
parlavimo di chi stava più mejo,
cume una fola, senza lamentacci.
Nella foto: Pieve di San Pietro a Careggine