SICUREZZA ED EFFICACIA DEI VACCINI
Ancora di Mons. Carlo Maria Viganò, pubblico altro brano della sua lettera diretta alle alte sfere del potere ecclesiastico.
“La sicurezza e l’efficacia dei singoli vaccini viene determinata dopo un periodo di sperimentazione che normalmente è di diversi anni. In questo caso le Autorità sanitarie hanno deciso di effettuare la sperimentazione sull’intera popolazione mondiale, in deroga alla prassi della comunità scientifica, alle norme internazionali e alle leggi dei singoli Stati. Questo significa che tutta la popolazione si trova nella condizione di essere suscettibile di subire gli effetti avversi del vaccino, a proprio rischio e pericolo, quando normalmente la sperimentazione è su base volontaria, effettuata su un numero limitato di soggetti, che vengono pagati per sottoporvisi.
Che si tratti di un farmaco sperimentale non approvato, ma solo autorizzato alla somministrazione dagli enti preposti, penso sia chiaro; così come penso sia evidente che esistono, ancorché sistematicamente boicottate dalle istituzioni sanitarie – dall’OMS, dal CDC, dall’EMA – e dai media mainstream, cure efficaci senza effetti avversi. Anche se la Chiesa dovrebbe esprimere una valutazione sulle differenti terapie disponibili … dev’essere ribadito che esistono terapie efficaci, ossia che curano i pazienti e consentono loro di sviluppare difese immunitarie naturali permanenti, cosa che i vaccini non fanno …
Altre terapie recenti sono assolutamente efficaci, di poco costo e di nessun pericolo per chi le riceve: è il caso del plasma treatment studiato e impiegato con grandissimo successo dal medico italiano Giuseppe De Donno[1].
La terapia con il plasma iperimmune è stata fortemente scoraggiata e boicottata dalle case farmaceutiche e dai medici da esse finanziati, perché non comporta alcun costo e rende inutile la analoga terapia con le cellule monoclonali, prodotte in laboratorio e dai costi esorbitanti.
Le norme internazionali specificano che un farmaco sperimentale non può essere autorizzato alla distribuzione se non in assenza di qualsiasi cura efficace alternativa: ecco perché le agenzie per il farmaco negli USA e in Europa hanno impedito l’uso dell’idrossiclorochina, dell’ivermectina, del plasma iperimmune e di altre terapie di dimostrata efficacia. Inutile ricordarVi che tutte queste agenzie, assieme all’OMS, sono finanziate quasi interamente dalle case farmaceutiche e da fondazioni ad esse collegate e che vi è un gravissimo conflitto di interessi ai più alti livelli, sul quale i media tacciono colpevolmente.
La Chiesa, nell’esprimere una valutazione sui vaccini, non può non tenere in considerazione questi elementi, dal momento che essi determinano una manipolazione delle informazioni scientifiche …”
Mons. Carlo Maria Viganò
[1] Giuseppe De Donno, medico cinquantaquattrenne, venne rinvenuto morto nella sua casa di Curtatone il 27 luglio del 2021, lasciando la moglie Laura e due figli: Martina, ed Edoardo. Si dice che si fosse suicidato impiccandosi. La sua morte comunque, continua a far discutere: era il padre della cura al plasma del Covid. Con il plasma ha curato, con successo, centinaia e centinaia di persone. Virologi e medici lo hanno calunniato ed offeso in televisione e sui social. “Gli stessi – scrive la giornalista Maria Giovanna Maglie – che ci impongono il greenpass”.
Dice di lui lo psichiatra Alessandro Meluzzi: “De Donno è morto perché non era uno di loro, ma non illudetevi, potete uccidere un uomo ma non le sue idee”.