Informazion e
SINDACATI SERVI (S.S.)
Il datore di lavoro, né un suo delegato, non ha alcun potere di chiedere al lavoratore il green pass per ammetterlo in fabbrica, non essendo espressamente autorizzato dal Ministero della Sanità a farlo.
Neanche può accampare a sostegno del suo rifiuto l’esistenza di un decreto legge (1/2022) che sembra conferirgli il diritto di non ammettere al lavoro soggetti sprovvisti di green pass.
Innanzi tutto perché tale decreto legge si pone in aperto contrasto con l’articolo 1 della Carta Costituzionale che recita:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
E il cittadino (sia datore di lavoro che lavoratore), ha il diritto-dovere di ignorare qualsiasi provvedimento governativo che si ponga in contrasto con la nostra Costituzione.
Starebbe al Presidente della Repubblica
esercitare un primo controllo sulle leggi ad evitare che sia il cittadino a subire le conseguenze di iniziative improprie, assunte da legislatori allucinati o con fini dittatoriali, o succubi di poteri economici. Starebbe, ma nel nostro caso, è chiedere troppo: ci siamo rassegnati a veder calpestati uno ad uno tutti i nostri diritti fondamentali, nell’indifferenza totale di Mattarella.
In secondo luogo, il lavoratore non ha violato alcun punto del contratto di lavoro a giustificare la sospensione e conseguente interruzione della retribuzione.
Che sia questa una punizione fine a sé stessa, senza alcun collegamento con la difesa della salute, lo si comprende dal fatto che non possono lavorare gli stessi “smart-workers” e cioè coloro che lavorano da casa.
Subendo queste vessazioni, gli italiani sono diventati, i cinesi europei, il simbolo della sudditanza universale e forse anche peggio. Siamo gli affetti della sindrome di Stoccolma: prigionieri e felice di esserlo, addirittura innamorati dei nostri aguzzini. Siamo un esempio negativo per il mondo intero: alcuni giorni fa, in un corteo parigino, sfilava un cartello dove si poteva leggere: “Noi non faremo la fine dell’Italia”.
L’atteggiamento dovrebbe essere totalmente diverso: datori di lavoro e lavoratori, avrebbero dunque più di un motivo, per ignorare, del tutto legittimamente leggi, intese soltanto a ridurre alla disperazione, alla fame, persone che non si sono macchiate di alcuna colpa, di alcun reato.
E se per caso, un datore dovesse essere tanto ottuso da non capire in quale difficoltà possa trovarsi il suo sottoposto con famiglia a carico e privato dello stipendio e dovesse non ammetterlo al lavoro, allora, dovrebbero svegliarsi i sindacati, con uno sciopero generale.
A proposito, in Italia ci sono ancora i sindacati? L’ultima immagine che ci è passata davanti agli occhi e che ancora ricordiamo è quella di Maurizio Landini abbracciato da un Draghi pieno di carità e compassione.
Lo statuto dimenticato ed il falò
Landini che, evidentemente, da tempo immemorabile non dà una scorsa allo Statuto dell’organizzazione, che all’articolo 2 così dispone: “La CGIL basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione…afferma il valore della solidarietà in una società senza privilegi e discriminazioni, in cui sia riconosciuto il diritto al lavoro, alla salute, alla tutela sociale, il benessere sia equamente distribuito, la cultura arricchisca la vita di tutte le persone, rimuovendo gli ostacoli politici, sociali ed economici che impediscono alle donne e agli uomini native/i e immigrate/i di decidere – su basi di pari diritti ed opportunità, riconoscendo le differenze – della propria vita e del proprio lavoro…”.
Fermiamoci qui: baste e ne avanza, per capire che il sindacato, come i nostri politici prende impegni, a pagamento, che poi non mantiene.
Che ne facciamo di queste tessere del sindacato? Un gran bel falò in ogni piazza d’Italia.
Nella foto: Maurizio Landini e Mario Drgahi
2 Commenti. Nuovo commento
Caro Giampiero,ti stai annodando sempre più nelle pastoie intellettuali con le quali costruisci le tue assersioni (o meglio accuse?) contro il Presidente della Repubblica,il Presidente del Consiglio,tutto l’apparato amministrativo e giudiziario dello Stato ,nonchè contro gli Enti ed i soggetti privati della nostra Comunità nazionale (Organizzazioni sindacali dei lavoratori e datoriali,imprenditori,ect.),rei,a tuo avviso ,di violazione dei diritti fondamentali del cittadino tutelati dalla Costituzione.
Orbene se quanto da te denunciato,ormai da due anni , sui diritti calpestati a migliaia di cittadini che non intendono rispettare i provvedimenti adottati dal Governo in materia di Coronavirus (Decreti legge,vista l’urgenza della loro adozione per far fronte alla Pandemia) , convertiti in legge dal Parlamento con gli emendamenti e gli aggiustamenti ,risultato di ampi dibattiti tra maggioranza e opposizione , da questo ritenuti necessari,ratificati con la propria firma dal Presidente della Repubblica e finalmente, dopo tutto questo iter,divenuti legge,pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.Se,dicevo,quanto da te denunciato fosse vero e reale,ci troveremmo di fronte ad una serie di conseguenze e situazioni che,sinceramente ,per quanto mi sforzi ,non riesco a vedere nel nostro Paese ,che pure, per tanti altri versi, è disastrato e allo sbando.
Le conseguenze e situazioni che necesariamente dovrebbero discendere da quanto su sostieni sui diritti conculcati ai cittadini a causa del Covid-19 siono:
1°Se fosse vero e dimostrato quanto tu asserisci ,saremmo dinanzi al un colpo si stato,non violento,ma strisciante i cui autori riescono a tenere nascosto usando in maniera machiavellica e perversa le leggi e gli ordinamenti vigenti in maniera pienamente legittima. Puoi dimostrarmi che siamo in presenza di questa situazione?Inoltre ,in un regime dittatoriale la prima cosa che viene adottata su larga scala è la riduzione al totale sienzio ,se non addirittura l’eliminazione di coloro che parlano e operano contro quel Regime. C’è secondo te questa situazione in Italia?
2°Se avesse un minimo di fondamento la tua asserzione circa “l’indiffererenza totale di Mattarella” verso la violazione di diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini,la stessa Costituzione prevede , anche a fronte di tale fattispecie,la rimozione del Capo dello Stato per alto tradimento. Non dimenticare che c’è un altro organo a rilevanza costituzionale ,la Consulta,che ha i poteri per vigilare e preservare la Legge Fondamentale dello Stato da simili violazioni. Se questo Organo non si è fino ad ora attivato è “per indifferenza o ,peggio, connivenza?
3°Caro Giampiero, a me sembra che le tue accuse,per avere un fondamento,dovrebbero essere confortate da riscontri e da prove che non esistono e che sarò ben lieto di leggere se le sottoporrai alla mia attenzione.Ad majora!
Mi meraviglio che tu non veda quanti e quali siano i diritti dei cittadini che questo governo sta violando. Proprio due giorni fa è uscita una sentenza del Tribunale Penale di Pisa che ne elenca alcuni. Ti invito pertanto a leggere il mio post di stamani che riassume la sentenza stessa, la quale risponde in gran parte alle tue osservazioni.