Tutti a Brica e Metello per il pane benedetto
Se il Covid lo permettesse, oggi si dovrebbe far ritorno nella Valle di Soraggio, quella di cui ho parlato alcuni giorni fa, a proposito di quell’orso che i Soraggini, ogni anno, per Natale, dovevano portare al Duca di Modena, quale corrispettivo dello sfruttamento dei pascoli.
Ci dovremmo ritornare per rispettare una tradizione che riguarda Brica e Metello, due piccoli insediamenti che si trovano proprio nella Valle di Soraggio.
In una giornata di sole, oltre a rivivere questa tradizione, potremmo goderci un paesaggio incantato, fra boschi di faggio e castagni secolari, rendendo davvero indimenticabile questa visita.
In questa valle viveva l’Omo Selvatico e nella chiesa di Rocca di Soraggio, si conserva un antico Volto Santo di grandi dimensioni, quasi una anticipazione di quello che i pellegrini, avrebbero poi ammirato nella Cattedrale di Lucca.
Brica è un piccolo borgo, bello ed incontaminato, di una ventina di abitanti, a 900 metri sul mare, posto nella valle di Soraggio a pochi chilometri dal capoluogo, Sillano-Giucugnano. Questo Comune vanta un primato: quello di essere il più settentrionale della Toscana, al confine con l’Emilia Romagna.
Attenendoci strettamente alla tradizione la nostra mèta dovrebbe essere l’Oratorio di Santa Cristina, risalente al 1600. Nella seconda domenica di maggio, per celebrare la Santa, è usanza distribuire il pane benedetto. Tutti gli abitanti della valle, sono particolarmente devoti a Santa Cristina, per un fatto accaduto moltissimi anni fa.
Il motivo della tradizione
“Narrano i vecchi del paese che era la seconda domenica di Maggio quando una violenta grandinata distrusse le coltivazioni. Del raccolto non rimase quasi nulla e quell’anno fu veramente difficile riuscire a sopravvivere.
Gli abitanti di Brica e Metello, i più colpiti da queste avversità, perché sventure come questa fossero tenute lontane, fecero voto di celebrare ogni anno la festa di Santa Cristina e di offrire a tutti un pane benedetto.
Da allora, la seconda domenica di Maggio, tutti i Soraggini si radunano a Brica. Al termine della Messa il Sacerdote benedice la campagna e i giovani distribuiscono il pane offerto ad anni alterni da Brica e da Metello.”
Paesani e forestieri prendono quel pane che, in parte mangiano ed in parte conservano in casa, pronti a metterlo sul davanzale delle finestre al primo accenno di un temporale. Si ritiene che quel pane difenda dalle intemperie climatiche e preservi quindi i raccolti dalla distruzione che ne potrebbero derivare.
In passato, un po’ di quel pane benedetto veniva lasciato a margini del campo per una migliore protezione; qualcuno usava anche sbriciolarlo e mescolarlo con il foraggio degli animali per preservarli dalle malattie.
Nella foto: la chiesa di Brica